Come diventare programmatore informatico
Nel nostro paese il mondo del lavoro si sta progressivamente trasformando come nel resto del mondo, ma il fabbisogno di programmatori informatici specializzati nei linguaggi di ultima generazione inizia a diventare sempre più intenso, soprattutto per il fatto che c’è carenza di figure in grado di inserirsi rapidamente in un contesto che cresce molto più velocemente della formazione accademica tradizionale.
Il mercato ha molta fame di programmatori, in particolare web developer, sviluppatori per applicativi destinati al settore del commercio, gestionali, programmi per telecomunicazioni e per l’automazione e l’impresa. Nonostante ci si trovi proprio nella fase viva della Digital Transformation e le competenze ricercate dalle aziende in ambito ICT siano sempre più specifiche, il mercato italiano sembra andare a rilento.
La figura del programmatore informatico
Per diventare programmatore ci sono tre percorsi: la formazione accademica tradizionale, che richiede di base dai tre ai cinque anni di università, quella fai da te, spesso in grado di sfornare personaggi che di fronte a problemi che richiedono conoscenze approfondite lasciano dietro di sé applicativi confusi, lacunosi e pieni di bug e i corsi di formazione professionale intensivi e full immersion.
La figura del programmatore deve essere sempre in grado di affrontare diverse criticità operative e soprattutto nel caso degli web developer, sono anche necessarie tipologie di competenze trasversali, oltre a quelle tecniche come la conoscenza dei principali linguaggi attualmente in uso e spesso di altri ormai in pieno declino, ma che su molte piattaforme sopravvivono per retrocompatibilità.
La figura professionale del programmatore deve essere in grado di individuare gli strumenti software adeguati alla commissione proposta dal cliente, che richiede specifiche progettuali spesso molto peculiari. In molti casi sta allo stesso sviluppatore porre dei paletti al committente, in particolare nel caso in cui questo accampi richieste non tecnicamente realizzabili o del tutto implausibili.
Deve quindi conoscere i linguaggi programmazione più diffusi, la programmazione strutturata oltre alle differenti piattaforme di sviluppo integrato con cui nel tempo può trovarsi ad interagire. Inoltre deve avere una buona cognizione delle caratteristiche del sistema operativo in cui poi gli applicativi dovranno effettivamente andare a girare.
Anche se non sono strettamente richieste nel curriculum classico di un programmatore, le competenze grafiche e tecniche addizionali possono essere molto utili, per verificare che il codice risponda perfettamente alle richieste del committente.
La struttura attuale per il business prevede anche una buona componente di ruolo da project manager, il che comprende anche conoscenza della lingua inglese, in particolare quello tecnico correlato al settore, buone doti analitiche e di sintesi, oltre che per l’esposizione. Sono utili attitudine per il lavoro di gruppo e modulare oltre che la capacità di comprendere le sfumature che si trovano nascoste nelle richieste del cliente.
Il corso per programmatore informatico
Il sistema migliore per diventare un programmatore è quello di seguire corsi full immersion, con percorsi formativi collegati a stage, perché il passaggio dalla teoria alla realizzazione pratica di un applicativo può essere piuttosto traumatico, soprattutto per quanto riguarda i livelli di attendibilità richiesti.
La via migliore è quella di evitare l’approccio autodidatta perché in questo caso si rischia di intraprendere un percorso viziato che porterebbe all’impossibilità di spendere le proprie competenze all’interno di un mercato strutturato come quello dell’informatica professionale.
Con il corso programmatore informatico di MAC Formazione si intraprende un percorso che porterà a sviluppare una conoscenza direttamente sul campo, con lezioni on-line alternate da esercitazioni su casi reali e problem solving, per evitare di trovarsi, una volta entrati nel settore professionale, di fronte a situazioni che molto spesso uno sviluppatore non è in grado di affrontare a causa delle lacune che si ritrovano nei corsi orientati principalmente alla teoria.
Avere una conoscenza totale di un singolo linguaggio, al momento non è considerata una soluzione molto intelligente per un programmatore, perché il settore dell’informatica è in continua mutazione.
Per questo il corso viene strutturato non tanto per consentirti di imparare tutto su un linguaggio specifico, ma piuttosto per permetterti di riconoscere le strutture e le metodologie di approccio, integrando le conoscenze di base con altre più complesse ed avanzate che si possono sviluppare soltanto affrontando situazioni reali.
Durante il periodo del corso in full-immersion, Si capiranno le affinità e le differenze tra i linguaggi attualmente in uso e comprenderanno le motivazioni che spingono lo sviluppo di un software in uno piuttosto che nell’altro. Al termine della formazione completa, dopo aver superato la prova finale con profitto, saranno rilasciati attestati personali e numerati, con certificazione ente ISO 9001:2015 EA37, valida in tutta Europa per quanto riguarda la formazione professionale.